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Nei dintorni

LE SPIAGGE DELLA MAREMMA TOSCANA

spiaggia01Il mare della Maremma toscana, tra i più limpidi d’Italia, bagna una costa di circa 160 km, composta da una moltitudine di paesaggi. Lunghissime spiagge di sabbia fine si alternano a scogliere a picco sul mare, piccole baie selvagge ed incantate, stabilimenti balneari attrezzati, spiagge libere, isolette pittoresche, borghi marinari, porti turistici e fondali affascinanti.

La spiaggia di Castiglione della Pescaia è situata proprio davanti il paese, si tratta di una spiaggia sabbiosa (libera ed attrezzata) con basso fondale, parte dai piedi del castello aragonese e prosegue ininterrottamente fino alla baia delle Rocchette protetta da un piccolo promontorio sormontato dal castello. Quest’ultimo tratto è conosciuto come spiaggia delle Rocchette. A sud del fiume 5 chilometri di spiaggia libera frequentata dagli amanti del kite-surf. Da Castiglione della Pescaia sono facilmente raggiungibili le  spiagge di punta Ala anche noleggiando piccole imbarcazioni o gommoni presso cantiere navale del paese: il suo litorale è composto da una spiaggia piccolina a sinistra del porto ed una spiaggia sabbiosa lunga alcuni chilometri, non troppo larga e interamente ridossata dalla pineta. Inoltre l’Isola del Giglio è servita dai traghetti giornalieri in partenza dal porto di Castiglione della Pescaia. A Piombino invece si trovano i collegamente, sempre giornalieri, per l’Isola d’Elba.

spiaggia02A sud di Castiglione  della Pescaia la spiaggia di Talamone, spesso battuta dal vento, che la rende molto adatta agli sport velici (kite-surf, wind-surf). Molto pittoresca la caletta sotto la rocca denominata “Bagno delle donne”, circondata da una vegetazione selvatica, ha una spiaggia formata da ghiaia e da una scogliera, il fondale è decisamente interessante.

Ai piedi del  promontorio dell’Argentario si affaccia poi Orbetello con la sua laguna e le spiagge della Giannella e della Feniglia, due spiagge sabbiose con stabilimenti balneari ma anche lunghi tratti di spiaggia libera. La Feniglia si trova  davanti ad una riserva naturale, splendida pineta litoranea, interamente percorribile a piedi o in bicicletta e dove non sono rari gli incontri con i daini.Ancora proseguendo verso sud becco la mole imponente dell’Argentario, splendido promontorio che ospita i borghi di Porto Ercole e Porto Santo Stefano. Noleggiando un gommone o una barca, potrete circumnavigare il promontorio e restare sbalorditi dalle tante calette (una più bella dell’altra) che incontrerete.

Ed ecco la mole imponente dell’Argentario, splendido promontorio che ospita i borghi di Porto Ercole e Porto Santo Stefano. Noleggiando un gommone o una barca, potrete circumnavigare il promontorio e restare sbalorditi dalle tante calette (una più bella dell’altra) che incontrerete.

Successivamente incontriamo il piccolo promontorio di Ansedonia e la sua spiaggia di sabbia fine. Sulla Spiaggia di Ansedonia alcuni stabilimenti balneari con bar e ristorante sul mare ma la maggior parte della spiaggia è libera. Al largo di Ansedonia troviamo la piccola Isola di Giannutri, parco marino, e famosa per i suoi fondali di rara bellezza, vero paradiso per i sub e gli amanti dello snorkeling.

I DINTORNI

luoghi3Punta Ala, le isole dell’arcipelago toscano, il promontorio dell’Argentario, Vetulonia e le sue tombe etrusche, Massa Marittima, Montalcino, Saturnia e le sue famose terme, Pitigliano i paesi di tufo, la selvaggia bellezza naturalistica della palude della Diaccia Botrona e del Parco dell’Uccellina.

Sono tutti luoghi splendidi e facilmente raggiungibili dall’hotel C’era una volta a Castiglione della Pescaia.

Punta Ala è un’esclusiva meta turistica di raffinata bellezza. Situata su un lembo di terra circondato per tre lati dal mare e ricoperto da una fitta pineta è  rinomata oltre che per la bellezza del territorio, per la sua tranquillità, per il campo da golf, il porto turistico, e le numerose regate veliche che vi si organizzano. Pontile e barche accessibili per i disabili e corsi di vela

Saturnia è conosciuta essenzialmente per le sue terme, dal sottosuolo di Saturnia infatti sgorga un’acqua sulfurea calda (37,5° C.) con cui si effettuano bagni particolarmente piacevoli e salutari in ogni periodo dell’anno.
Le bellezze di Saturnia tuttavia non possono essere circoscritte alle sole terme: il  paesaggio e la natura della Maremma, il piccolo ed antichissimo borgo di origine etrusca, i numerosi siti archeologici, una cucina tipica molto apprezzata, ed il campo da golf (18 buche par72) rendono questo luogo a dir poco affascinante.

Sovana è un piccolo borgo della Maremma, situato su uno sperone tufaceo, che mantiene tutt’oggi l’aspetto di un classico borgo medievale. Le origini di Sovana (anticamente Suana) sono antichissime, della sua illustre storia sono giunti fino a noi numerosi e pregevoli monumenti, testimoni del potere e della ricchezza degli Etruschi, della Chiesa e degli Aldobrandeschi.


luoghi5Pitigliano
è un altro  caratteristico borgo della Maremma, sorto su  tufo , a strapiombo sulle vallate circostanti. Il Panorama è di una bellezza unica lo si può ammirare arrivando in paese dove  l’imponente acquedotto mediceo dai grandi archi vi darà il benvenuto in tutta la sua maestosità.

A Pitigliano sono conservate numerose tracce delle genti che hanno abitato questo luogo fin dai tempi più antichi. Prima etrusco, poi romano, è passato successivamente sotto diverse potenti famiglie quali gli Aldobrabdeschi, gli Orsini ed i Medici. Ricordiamo inoltre che Pitigliano è conosciuto anche col nome di “Piccola Gerusalemme”, a causa dell’insediamento (nel XVI° sec.) della comunità ebraica, di cui è possibile tutt’oggi ammirare la sinagoga e numerosi edifici.

Il Parco Naturale della Maremma, meglio noto come Parco dell’Uccellina è una delle mete più interessati della provincia grossetana. Al suo interno si trovano alcune aree di costa fra le più belle e intatte del litorale maremmano.

MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO ISIDORO FALCHIlogo_museo2

LA LUNGA STORIA DI VETULONIA

Nella piazza principale di Vetulonia, frazione di Castiglione della Pescaia e principale sito archeologico della Maremma, il Museo civico archeologico “Isidoro Falchi” vanta una incredibile collezione di reperti che coprono i 9 secoli di storia e di splendore della città, dalla sua fondazione nel IX secolo a.C. fino alla sua scomparsa, alla fine dell’epoca romana, intorno al V secolo d.C.

LA LAPIDE DI AUVELE FELUSKE

Tra i reperti rinvenuti nelle necropoli, tra cui una enorme quantità di diademi, gioielli e oggetti votivi, spicca la lapide orientaleggiante del principe locale Auvele Feluske, risalente all’VIII o VII secolo a.C. e considerata il reperto più importante del Museo civico archeologico “Isidoro Falchi”.

IL VII SECOLO: LO SPLENDORE DI VETULONIA

Il VII secolo è stato il momento in cui Vetulonia ha raggiunto l’apice del suo splendore e il Museo lo testimonia con elmi in oro e bronzo, collane e scudi. A questo periodo risale anche la “Pietra delle Dupiane” che, forse proveniente dalla tomba di un maestro, costituisce un raro e pregevole esempio di alfabeto etrusco, simile al greco antico.

CONOSCERE GLI ETRUSCHI

Tra l’enormità di oggetti esposti nel Museo civico archeologico “Isidoro Falchi”, che ci raccontano molto sul popolo etrusco e sulle origini della Maremma, ci sono anche monete, ceramiche, gioielli, statue e ricostruzioni di tombe con i corredi funerari originali in esse rinvenute. Di grande valore anche il bassorilievo in terracotta che adornava l’ingresso di una casa aristocratica, la “Domus di Medea”, raffigurante scene del mito greco del Vello d’Oro.

ORARI

Da ottobre a febbraio: 10.00-16.00

Da marzo a maggio: 10.00-18.00

Da giugno a settembre: 10.00-14.00 16.00-20.00

BIGLIETTI E CONTATTI

Intero: 5,00 €

Ridotti e gruppi min. 20 pp: 2,50€;

Scolaresche: 1,00 €

Per informazioni:

Museo civico archeologico “Isidoro Falchi” – Piazza Vetluna n.1 – Vetulonia

Tel. 0564-948058

museovetulonia@libero.it

www.comunecdp.it

I PARCHI

RISERVA NATURALE DIACCIA BOTRONA

luoghiL’ANTICO LAGO

La Riserva naturale di Diaccia Botrona, circa 1000 ettari tra Castiglione della Pescaia e Grosseto, è quel che resta dell’antico lago che in epoca etrusca era il “Lacus Prilius” e che fino al ‘700 ricopriva la zona, prosciugato per sconfiggere la malaria.

DIACCIA BOTRONA: UNA RISORSA PER LA BIODIVERSITÀ

Area protetta fin dal 1971, la riserva di Diaccia Botrona è oggi l’habitat ideale per circa 200 diverse specie animali. Per citarne solo alcune, potrete imbattervi in una miriade di uccelli migratori come fenicotteri, falchi pescatori, aironi bianchi e aironi rossi, nibbi o ghiandaie marine. In testuggini terrestri e palustri, in animali selvatici come volpi, istrici, tassi o ricci.

LA FLORA DELLA PALUDE

Si accede alla Riserva naturale di Diaccia Botrona con un percorso di 16 km o con un sentiero molto più breve, di circa 2 km, ma in estate è possibile anche effettuare gite in barca.La palude e l’estesa zona verde che la lambisce offrono uno spettacolo incredibile di colori e profumi, tra le tamerici, gli olmi, i giunchi, le cannucce e diverse specie di orchidee, alcune molto rare.

L’ISOLA CLODIA

Sulla collina Clodia, che domina un’estremità della palude, sono visibili i resti dell’antica abbazia di San Pancrazio al Fango, edificata nel XII secolo sui resti della sontuosa villa romana che il senatore Clodio vi fece costruire in età imperiale.

CASA XIMENES

All’ingresso della Diaccia Botrona si resta colpiti da un edificio su due piani che sormonta la palude, di un color rosso intenso. È la “Casa Ximenes”, dal nome del monaco gesuita che la progettò nel 1765 per affrancare la zona dalla malaria. La casa, per la sua particolare posizione, avrebbe dovuto dividere acqua di mare e acqua dolce, sconfiggendo così la febbre mortale causata, secondo il monaco, da questa insana commistione delle due acque. La cosa non funzionò, facendolo cadere in disgrazia ma la casa da lui costruita è oggi un utile strumento per proteggere l’ecosistema delicato della Riserva palustre, oltreché un interessante museo multimediale.

LA MALARIA

La malaria per secoli ha afflitto la zona, tanto da essere al centro di molte leggende. La più famosa la identificava con una strega dagli occhi di brace che abitava la palude di Diaccia Botrona e che era capace di ardere le persone con uno sguardo, terrorizzando gli abitanti di Castiglione della Pescaia.

ORARI DI APERTURA

Centro Visite Casa Ximenes

Da giugno ad agosto: tutti i giorni, escluso il lunedì 16.00-22.00

Da settembre a maggio: dal giovedì alla domenica 13.00-19.00

Su prenotazione: visite guidate in barca nella palude

Contatti

Provincia di Grosseto, settore Conservazione della Natura (tel 0564 484581)

Centro Visite di Casa Ximenes (tel 347 5345189 – 339 4331553)

COME ARRIVARE ALLA RISERVA NATURALE DIACCIA BOTRONA

Si arriva a Castiglione della Pescaia dalla strada provinciale SP 158 delle Collacchie. Arrivati al paese, prima del Ponte Giorgini, si svolta a destra, per la Casa Ximenes.

In alternativa, dalla strada provinciale Castiglionese in direzione di Castiglione della Pescaia si arriva ai Ponti di Badia. Da qui si entra nella Riserva di Diaccia Botrona da un viottolo che costeggia la strada, sulla sinistra.

PARCO NATURALE DELLA MAREMMA5

IL POLMONE DELLA MAREMMA

Cuore verde della zona, il Parco Naturale della Maremma, che i toscani chiamano familiarmente “l’Uccellina” (dai monti calcarei che ne dominano la parte centro-meridionale) si estende per quasi 10.000 ettari e va da Principina a Mare (circa 20 km a sud di Castiglione della Pescaia) fino al promontorio di Talamone.

Istituito come Parco Naturale con una Legge regionale nel 1975, il Parco Naturale della Maremma insiste sui comuni di Grosseto, Magliano in Toscana e di Orbetello, ed è uno dei tesori paesaggistici della Toscana.

Al suo interno vanta folti boschi, reperti storici, spiagge incontaminate ed enormi pascoli, nonché una azienda agricola di proprietà della Regione Toscana, il “Granaio Lorenese”, sede della “Fodazione Slow Food per la Biodiversità” interamente realizzata con materiali locali di recupero.

LÀ DOVE LA NATURA REGNA INCONTRASTATA

Dalle zone palustri della “palude della trappola”, tra i cui canneti abitano numerose specie di palmipedi stanziali e migratori, si passa alle scogliere di granito coperte da una fitta macchia mediterranea di mirto, corbezzolo e lentisco, tra cui fanno capolino delle rare palme nane. La parte dei Monti dell’Uccellina è invece ricoperta da foreste sempreverdi secolari, popolata da volpi, gatti selvatici, cervi e istrici. Infine, all’interno del Parco Naturale della Maremma è frequente imbattersi in mandrie di bovini maremmani allo stato brado, condotti al pascolo dai celebri “butteri”.

GLI ITINERARI DEL PARCO TRA NATURA, STORIA E GUSTO

Le visite al Parco sono possibili seguendo numerosi itinerari che portano alla scoperta delle tante bellezze del Parco Naturale della Maremma.

Ben 16 sono gli itinerari a piedi, 4 in bicicletta, 4 a cavallo, 4 in carrozza, 2 in canoa e 1 in notturna. Inoltre, in collaborazione con Slow Food, sono organizzati anche diversi percorsi enogastronomici alla scoperta dei prodotti biologici locali.

Tra gli itinerari, uno dei più conosciuti vi porterà all’Abbazia di San Rabano, abbazia romanica fondata dai Benedettini nel XI secolo e di cui restano oggi alcune parti ben conservate.

Un secondo itinerario è quello che costeggia le ripide scogliere alla scoperta di antiche torri di avvistamento che da Castiglione della Pescaia a Talamone servivano per prevenire gli attacchi dei pirati.

Altri consentono di arrivare alla selvaggia spiaggia di Marina di Alberese o alla magnifica caletta di Cala di Forno, con le sue acque cristalline e la spiaggia a forma di mezzaluna, sempre godendo degli incredibili panorami che il Parco getta sull’Arcipelago Toscano e su un tratto di Tirreno dal blu più limpido.

COME ARRIVARE AL PARCO REGIONALE DELLA MAREMMA

Per arrivare all’ingresso principale di Alberese, dove si trova il Centro visite, dalla SS1 Aurelia, a circa 7 Km da Grosseto, prendere l’uscita Rispescia/ Alberese/ Parco Naturale della Maremma e seguire le indicazioni per l’ingresso al Parco.

CONTATTI CENTRO VISITE ENTE PARCO REGIONALE DELLA MAREMMA

Per informazioni su orari e modalità di visita:

www.parco-maremma.it  – info@parco-maremma.it

0564/393211

OASI WWF LAGO DI BURANOBurano

 

IL LAGO E LE DUNE

La Riserva del Lago di Burano, riconosciuta anche come Zona di Importanza Internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar, è stata istituita nel 1980 ed è gestita dal WWF.

Il lago di Burano è uno stagno costiero sopravvissuto ad un antico lago all’estremità meridionale della Maremma Grossetana nel comune di Capalbio. È separato dal mar Tirreno da una stretta fascia di dune, che costituisce uno dei tratti costieri meglio conservati della regione. Si estende per circa 410 ettari tra Ansedonia e Capalbio di cui 140 occupati dal lago profondo mediamente un metro.

Nel 2005, sia il lago di Burano che la duna del lago di Burano sono stati indicati come siti di interesse dal Ministero dell’ambiente.

Vigila sul lago la Torre di Buranaccio costruita attorno alla metà del Cinquecento, il più meridionale avamposto difensivo dello Stato dei Presidi, ai confini con il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio.

UN PERCORSO INDIMENTICABILE

Il Lago di Burano è un esempio di come la Maremma sia in grado di offrire paesaggi unici e meravigliosi, nel pieno rispetto dell’ambiente.

Le visite della riserva sono organizzate dal WWF attraverso un sentiero con torri di avvistamento e capanni osservatori, un percorso didattico, il giardino delle farfalle e l’osservatorio per la visione notturna dei mammiferi.

Il percorso in piano, lungo circa due km, consente la visita anche alle persone diversamente abili.

Sulla lunga spiaggia, incantati dallo scintillio delle acque che sfiorano la sabbia si passeggia in un mondo magico popolato dal narciso di mare e dalla santolina.

La macchia mediterranea domina la zona al di là delle dune: cespugli di ginepro coccolone, ginepro fenicio, mirto, fillirea, lentisco e quercia da sughero.

La cannuccia di palude e il giglio d’acqua e tante altre specie tipiche delle zone umide circondano le sponde del lago.

Allo stesso modo ci sorprende la varietà degli animali e uccelli selvatici: morette, aironi, fenicotteri, il falco di palude, le albanelle, il falco pescatore e il falco lanario. Tra i mammiferi nelle dune sabbiose e nella macchia vivono l’istrice, il tasso, la volpe, la donnola, la faina e la puzzola.

In questo ambiente incontaminato si riproduce la farfalla monarca, la sfinge testa di morto e la Lelya Cenosa, una piccola farfalla notturna il cui bruco si nutre della canna di palude.

COME ARRIVARE ALL’OASI DEL LAGO DI BURANO

Da Alberese si prende la S.S. Aurelia in direzione Roma e si seguono le indicazioni per Capalbio Scalo, si prosegue prendendo il bivio per Marina di Capalbio al Km 133

Oasi è aperta da settembre ad aprile,

visite la domenica alle ore 10.00 e alle 14.30 (ora legale 15.00).

Gruppi e scolaresche tutti i giorni, su prenotazione.

La partenza di tutte le visite, a meno che non sia diversamente indicato è sempre dal Centro Visite dell’Oasi S.P. Litoranea, 35 Capalbio Scalo

Per fotografi e birdwatcher, è possibile, in alcuni periodi, prevedere accessi in orari particolari, concordando con la direzione.

INFO

Contatti ed informazioni tel. +39 0564 898829

e-mail: lagodiburano@wwf.it

http://www.wwf.it/oasi/toscana/lago_di_burano/

Comunicazione

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+393339304884
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